Il Nobel Rossano Ercolini al Premio Nazionale Paolo Borsellino

Il Nobel Rossano Ercolini al Premio Nazionale Paolo Borsellino.
Ha un’agenda fitta di impegni Rossano Ercolini, maestro elementare toscano di Capannori (Lucca), vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, considerato il premio Nobel per l’ambiente, che non veniva assegnato a un italiano dal 1998.

Già due volte nostro ospite, il 19 ottobre Rossano Ercolini incontrerà gli studenti e presenterà il suo nuovo libro al Premio Nazionale Paolo Borsellino.

La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché, come si legge nella motivazione del premio “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese”.

Ercolini ha dedicato gran parte della vita e della sua energia alla ricerca di alternative possibili all’attuale sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti e oggi è presidente dell’associazione Zero Waste Europe, per la diffusione della strategia Rifiuti Zero, a cui oggi aderiscono 125 Comuni, tra cui anche Capannori.

Federico Cafiero De Raho e il Premio Nazionale Paolo Borsellino

Federico Cafiero De Raho attuale Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Dal gennaio 2018 è Garante del Premio Nazionale Paolo Borsellino.

Napoletano, appassionato di calcio e buona ala destra nella nazionale magistrati, ha condotto numerosi processi ed indagini giudiziarie contro la camorra, in particolare contro il clan dei casalesi facendo catturare numerosi latitanti e coordinando un pool di magistrati che ha indagato sulle cosche del casertano; negli anni 1990 e 2000 ha fatto parte del pool che ha coordinato le indagini contro il clan camorristico dei casalesi, attività investigativa che poi è sfociata nel famoso Processo Spartacus dove De Raho ha rappresentato la pubblica accusa facendo condannare centinaia di camorristi.
Ritenuto dagli addetti ai lavori equivalente per importanza al primo maxiprocesso a Cosa Nostra.

Ha indagato anche su Cosa Nostra, in particolare sul cassiere della mafia Pippo Calò in relazione all’omicidio del fratello del giudice Imposimato, e sui legami delle cosche con la ‘ndrangheta.

Dal 2006 al 13 marzo 2013 è stato Procuratore aggiunto di Napoli. Il 13 marzo 2013 il plenum del CSM lo nomina, con 12 voti a favore, nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dove ha dato impulso alla cattura di latitanti di’ ndrangheta, alcuni dei quali erano ricercati da circa 20 anni, e all’aggressione al patrimonio delle ‘ndrine. Sotto la sua gestione, nel 2015 sono stati acquisiti 13 collaboratori di giustizia e 2 testimoni, un dato significativo in un territorio governato dall’omertà…

Cafiero De Raho si è occupato pure di terrorismo interno (agli esordi della sua carriera a Milano seguì le indagini successive all’omicidio Alessandrini) è l’esclusivo titolare delle indagini sul terrorismo internazionale.

“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene»

“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”
Paolo Borsellino.
Di Cosa Nostra, della camorra e di criminalità organizzata in generale ne parlano in tanti per fortuna. Poi c’è chi ne parla, perché la mafia l’ha denunciata, precisamente la camorra dei clan Russo di Nola, i Mallardo di Giugliano, gli Scissionisti di Secondigliano e gli altri clan padroni dell’area nord della città di Napoli.

Colui che ne parla e ha denunciato è Luigi Leonardi, un imprenditore nato a Napoli nel 1974, vittima di numerose estorsioni, tutte denunciate, ed è per questo motivo che ha perso due fabbriche di impianti di illuminazione, i punti vendita e la sua casa. Nel corso degli anni ha subito diverse minacce da parte di esponenti dei clan che ha fatto condannare con due maxi processi rispettivamente ai tribunali di Napoli e di Nola.

Quella di Luigi non è una semplice vicenda di cronaca giudiziaria ma è una storia che riguarda l’imprenditoria nel Mezzogiorno, i rapporti tra le vittime di mafia e le istituzioni democratiche e la voglia di riscatto personale dopo che la camorra e un estenuante iter giudiziario ti hanno tolto tutto, anche gli affetti. Fa nomi e cognomi di assassini spietati Luigi Leonardi. Da quando ebbe la forza di denunciare, Luigi quella forza non l’ha mai persa nonostante le minacce e lo sfiancante labirinto giudiziario da cui non è ancora uscito. Ogni volta che parla, chiamando per nome i suoi aguzzini e come se mantenesse viva la fiamma di quel coraggio della prima denuncia.

Luigi è anche testimonial Scuola Zoo per sensibilizzare i giovani alla legalità contro la camorra. Luigi sarà al Premio Nazionale Paolo Borsellino, per presentare il suo libro e incontrare gli studenti, dal 23 al 26 ottobre.

Leonardo Guarnotta e il Premio Nazionale Paolo Borsellino

Leonardo Guarnotta e il Premio Nazionale Paolo Borsellino

Mentre parla agli studenti dell’Università di Teramo socchiude un attimo gli occhi e rivive il ricordo di quel 23 maggio 1992. La voce comincia a tremare. Impossibile da fermare quel nodo alla gola sale su fino a impedirgli di poter proferire parola. Con una mano si copre gli occhi ormai bagnati. Passa qualche secondo interminabile in assoluto silenzio. Tutto il dolore sopito negli anni riaffiora dal suo essere. Poi si riprende, mentre una lacrima sottile continua a scendergli sulla guancia.

“Sono ricordi nello stesso tempo vividi e certe volte molto sfumati  perché la mente rifiuta… Rifiuta che siano accaduti… non che li abbia rimossi, rifiuta che possano essere accaduti…”. «Quel 23 maggio – continua  – “io rividi Giovanni disteso sul marmo… era intatto, aveva soltanto una piccola ferita sul volto, sembrava che dormisse…Sa cosa provai in quel momento? Pensai a tutto il lavoro fatto assieme, alla vita vissuta insieme… e mi domandai perché?… Perché succedono queste cose?… Perché non si può lavorare in pace in questa terra per cercare il bene della nostra società, dei nostri giovani?…».

A parlare è Leonardo Guarnotta, membro del Pool Antimafia coordinato dal giudice Antonino Caponnetto che divideva la stanza del “bunker” del tribunale di Palermo con Falcone. E’ il magistrato che, con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello ha istruito il Maxiprocesso di Palermo approfondendo gli aspetti finanziari della criminalità mafiosa.

A 80 anni, sarà nuovamente al Premio Borsellino dal 23 al 26 ottobre per incontrare gli studenti abruzzesi.

La Rai focalizza la sua attenzione sul Premio Nazionale Paolo Borsellino

Tanto entusiasmo, sorrisi, massima disponibilità e attenzione. Alla luce della storia, della costanza e della qualità delle proposte, e viste le tante iniziative coronate da successo in questo 2019 – Quarto Savona 15, serata del 18 maggio, celebrazione del 23 maggio, realizzazione del monumento a Falcone e Borsellino – una rappresentanza di Premio Borsellino è stata ricevuta dal Presidente della Rai Marcello Foa, e da un suo gruppo di consiglieri.

La delegazione del Premio guidata dal Presidente del Premio, il vice capo vicario della Polizia Luigi Savina, con il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, il giornalista massmediologo Klaus Davi oggi in Mediaset ma per 25 anni giornalista Rai – che ha organizzato l’incontro – , Gabriella Sperandio Presidente della associazione “Falcone e Borsellino” che organizza il Premio, e Leo Nodari che ne è stato uno dei fondatori nel 1992, è stata ricevuta in una lunga e piacevole riunione negli uffici Rai, dove sono stati mossi i primi passi per una sempre maggiore valorizzazione delle iniziative del Premio e la promozione dello stesso. Ora sarà il giornalista Klaus Davi, garante del Premio, a portare ora avanti l’iniziativa con la Rai per raggiungere questi scopi: prima della giornata conclusiva della rassegna, e delle cerimonia delle premiazioni, che si svolgerà nel Teatro massimo di Pescara sabato 26 ottobre, la Rai accoglierà 4/5 testimonianze di impegno civile, delle storie simboliche degli amici del Premio, nelle sue trasmissioni “Uno mattina” e “La vita in diretta”.

Certamente ci saranno il sacerdote guanelliano di Scampia, e garante del Premio, Don Aniello Manganiello, il testimone di giustizia napoletano Luigi Leonardi, e Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone. Ma saranno proposte anche storie del nord Italia, come quella del giornalista Giovanni Tizian e altri, perché secondo il Presidente Foa “le nuove generazioni hanno bisogno di esempi positivi e noi in un percorso comune con la scuola e la famiglia, abbiamo il dovere di offrirglieli, perché illegalità e violazione delle regole hanno una sola conseguenza: chiudere le porte del futuro”; sollecitato soprattutto dall’appassionato intervento del procuratore della Dna Cafiero De Raho, il presidente della Rai si è impegnato a dare ampio spazio soprattutto alla mondo della scuola. Sarà dunque coinvolta la Dirigente del Miur Dott.ssa Giovanna Boda, per segnalare le storie più significative nel campo dell’educazione alla legalità e dell’impegno civile. Segnalato dal prefetto Luigi Savina, che ha partecipato alla inaugurazione con Maria Falcone, certamente una storia da raccontare a “Uno mattina” sarà quella del monumento “Il sorriso: omaggio a Falcone e Borsellino” realizzato da una scuola periferica come il Liceo “Grue” di Castelli , che è stato premiato Sabato scorso al palazzo dei congressi di Rimini quale miglior progetto educativo, nelle persone della dirigente Eleonora Magno e dello scultore e docente Valentino Giampaoli. Il monumento, ora donato al Premio Borsellino, è stato già esposto nella arena del mare di Vasto, e il 19/21 luglio sarà davanti al Municipio di Palermo accolto dal Sindaco Orlando per ricordare Via D’Amelio. E’ già stato concordato con il cerimoniale della Presidenza che il 16 settembre sarà a L’Aquila per la visita del Presidente Mattarella, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico. “Il sorriso” che ha riscosso un successo travolgente, è stato già stato richiesto da più di 30 scuole per iniziative legate alle figure di Falcone e Borsellino. Obiettivo è quello di esporlo nei giardini del Quirinale a ottobre, nei giorni di apertura al pubblico, per richiamare le iniziative concomitanti del Premio in Abruzzo. Infine il giornalista Klaus Davi ed un giornalista della Rai delegato dal Presidente, incontreranno entro settembre il Ministro ai beni culturali Bonisoli e il Ministro all’istruzione Bussetti , al fine di sottoscrivere un protocollo tra le parti, che coinvolga anche la D.n.a. e il C.s.m. , per rendere più stabile la collaborazione , e come ha detto il Presidente Foa, “E’ importante che le giovani generazioni comprendano che vivere nella legalità vuol dire usare gli strumenti di giustizia e di trasparenza dei quali disponiamo per guardare con fiducia al futuro”.

Articolo dal sito di certastampa.it

Organigramma 2019 – Premio Nazionale Paolo Borsellino

Il Premio Nazionale Paolo Borsellino, per la legalità, la difesa dei valori della Costituzione e l’Impegno Sociale e Civile costituito il 3 dicembre 1992 da Rita Borsellino e Antonino Caponnetto, per l’anno 2019/2020 sarà presieduto dal Dottor Luigi Savina, attuale Vice Capo della Polizia di Stato.

Organigramma

Luigi Savina – Vice Capo della Polizia di Stato
Premio Nazionale Paolo Borsellino per Legalità 2005

Garanti

Federico Cafiero De RahoProcuratore Nazionale Antimafia
Premio Nazionale Paolo Borsellino per Legalità 2012

Attilio Bolzoni – Giornalista de La Repubblica Attilio Bolzoni (giornalismo)
Premio Nazionale Paolo Borsellino per il giornalismo 2017

Klaus Davi – Massmediologo editorialista – Settore libri e cultura
Premio Nazionale Paolo Borsellino per il giornalismo 2018

Don Aniello Manganiello – Prete Anticamorra del Centro don Guanella di Scampia
Premio Nazionale Paolo Borsellino per l’impegno sociale e civile 2010

Alessandra Di Pietro – Dirigente Scolastica – Referente progetto “Educazione alla Legalità”
Premio Nazionale Paolo Borsellino per l’impegno sociale e civile 2016

Premio Borsellino, Maria Falcone inaugura il monumento dedicato a tutte le vittime di mafie

Abruzzo, Castelli, 29 maggio inaugurazione del monumento “Il Sorriso” dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia.

Realizzato dai ragazzi del Liceo Artistico di Castelli diretti dal maestro d’arte, docente e scultore Valentino Giampaoli, il monumento è stato inaugurato dalla Professoressa  Maria Falcone, Luigi Savina, il Sindaco di Castelli Rinaldo Seca ed Eleonora Magno Dirigente scolastica.

Alcuni momenti della giornata nelle foto di Cristian Palmieri

Roseto degli Abruzzi, la fiaccolata di commemorazione delle vittime di mafia

Alcuni momenti della fiaccolata che ha percorso le strade di Roseto degli Abruzzi per commemorare tutte le vittime di mafia, il giorno del XXVII Anniversario della strage di Capci.

Una momento forte, importante, molto significativa per riaffermare che la memoria dell’impegno e il sacrificio di Falcone, Borsellino, ma anche Chinnici, Dalla Chiesa e tanti altri.
Il loro sacrificio è divenuto parte della coscienza civile e democratica del Paese e costituisce un riferimento prezioso per la comunità nazionale.

Foto di Cristian Palmieri

 

23 maggio 2019. Il Premio nazionale Borsellino dice ancora no alle Mafie.

XXVI Anniversario della strage di Capaci
23 maggio – Roseto degli Abruzzi – Piazza della Repubblica
Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Erano tanti i testimoni nazionali della lotta contro le mafie presenti nella piazza, come tanti erano i dirigenti scolastici che hanno voluto far sentire la loro presenza a questa iniziativa.
La giornata, è stata aperta dai saluti del Sindaco Sabatino di Girolamo che è stato protagonista dei primi anni del Premio Borsellino. Sul palco si sono alternati momenti organizzati dalle quattro scuole di Roseto, musica, danze, canzoni, a testimonianze importanti come quella del noto sacerdote anticamorra Don Aniello Manganiello, Luigi Leonardi ( testimone di giustizia), Lorenzo Diana (già senatore segretario della commissione antimafia) uomo simbolo della lotta al clan dei casalesi; Domenico Trozzi (generale della Polizia di Stato) Luca Maggitti (giornalista) tra i fondatori del Premio Borsellino.

Alcuni momenti della giornata nelle foto di Cristian Palmieri

 

 

Premio Borsellino, il concerto di solidarietà dell’orchestra Magica Musica fa il tutto esaurito

Al Teatro Massimo di Pescara, sabato 18 maggio, si è tenuto il concerto dell’Orchestra Magica Musica, un gruppo di 40 musicisti disabili diretto dal maestro Piero Lombardi. Due ore di magia e di musica, in un medley di brani, da Rossini a Zucchero passando da Vasco fino ai Beatles facendo vivere ai tantissimi presenti entusiasti momenti gioiosi e gratificanti. Tantissimi applausi anche per la Professoressa Giusy Tatone ed il coro di 70 ragazzi del comprensorio Pescara 8 che ha accompagnato l’orchestra nella parte finale del concerto.

Una serata voluta dall’Associazione Falcone e Borsellino al fine di offrire un momento di divertimento e, nel contempo, sensibilizzare la collettiva verso il tema dell’inclusione sociale attraverso le grandi potenzialità della musica.

Grazie a tutte le persone che hanno reso possibile tutto questo, a tutte le persone che hanno accolto il nostro invito, a tutti i ragazzi, protagonisti della serata, agli educatori e alle famiglie per la grande disponibilità.

Alcuni momenti nelle foto di Cristian Palmieri